Massimo Bottura, primo italiano tra i 50 best

Massimo Bottura è il primo degli italiani nella classifica dei San Pellegrino World's 50 Best, la classifica stilata dal magazine inglese Restaurant, diventata ormai una bibbia per i gourmet di tutto il mondo. Massimo Bottura - Osteria Francescana  Ha ottenuto il quarto posto, dietro a due spagnoli (Mugaritz e El Celler de Can Roca) e al danese Noma di René Redzepi, a cui per il secondo anno è andata la palma d'oro. Bottura ha però ottenuto la preziosa Chef's Choice, il premio decretato dai colleghi cuochi. Non c'è che dire. La stroncatura di Striscia la notizia di un paio di anni fa ha portato un gran bene al patron dell'Osteria Francescana di Modena. Da quando la trasmissione di Antonio Ricci ha iniziato ad attaccare le sue sperimentazioni gastronomiche (dimenticando che dietro agli esperimenti c'era una tecnica inappuntabile) è stato un crescendo di riconoscimenti in Italia e all'estero, fino alla nomina come "miglior cuoco al mondo" da parte dell'Accademia internazionale di cucina con sede a Parigi solo tre mesi fa.

In tutto gli italiani rappresentati nell'elenco dei 50 best sono sei. Davide Scabin, l'eclettico chef del Combal Zero di Rivoli si è attestato al 28° posto, salendo di sette posizioni, Carlo Cracco è rientrato, dopo un anno di assenza, al 33° posto, subito dopo Le Calandre del più giovane tristellato della storia, Massimiliano Alajmo (sceso però di ben 12 gradini). Poco più in giù, al 38° e 39° posto, Dal Pescatore di Canneto sull'Oglio e Il Canto, l'ottima tavola della Certosa di Maggiano a Siena. 

Le sorprese sono venute dal Sudamerica. In lista in settima posizione il brasiliano D.O.M., con un'ascesa inarrestabile che benedice la cucina sostenibile di Alex Atala, attento promotore dei prodotti provenienti dalla regione del Rio delle Amazzoni, mentre fa il suo ingresso il peruviano Astrid Y Gaston, famoso tra i buongustai di Lima per i suoi chupe (stufati di pesce). Renè Redzepi - Noma Non ha stupito la riconferma al primo posto di Noma che ha ormai sdoganato la cucina del profondo Nord (il mensile del Sole 24 Ore Ventiquattro era stato il primo a parlarne in Italia tre anni fa).

Tra le new entry più interessanti va segnalato The Ledbury, che già si è guadagnato due stelle Michelin: lo chef Brett Graham è australiano e il locale è nel cuore di Notting Hill ma giureresti di essere in riva alla Senna.