Quanto c'è ancora di Italy nel made in Italy agroalimentare? Nel solo ultimo anno sono passati in mani straniere marchi storici (come Gancia) per un valore intorno ai 5 miliardi di euro. E la tendenza è a continuare lungo questa china. Buoni ultimi i giapponesi che hanno acquistato il maggior produttore di conserve di pomodoro. Coldiretti lancia l'allarme all'inaugurazione di Fieragricola di Verona (domani sul Sole 24 Ore un resoconto dettagliato) e auspica un intervento governativo.
Qui non si tratta di stolido protezionismo ma di preservare tradizioni e imprenditorialità. "Si é iniziato con l'importare materie prime dall'estero per produrre prodotti tricolori. Poi si é passati ad acquisire direttamente marchi storici e il prossimo passo rischia di essere la chiusura degli stabilimenti italiani per trasferirli all'estero", dice il presidente di Coldiretti Sergio Marini.
Come difendere i nostri prodotti simbolo? Con alleanze e fusioni tra i produttori nazionali? Con un rapporto più diretto tra i produttori e i clienti, come auspicano gli agricoltori? La rete dei mercati diretti può essere senz'altro una buona cosa ma per tutelare i marchi storici serve altro. Capitali, innanzi tutto.