Il governo francese ha lanciato una megacampagna promozionale in Cina per sostenere la vendita dei propri vini. L'aspetto interessante è che, nei prossimi tre anni (tanto durerà la promozione) verranno promossi 400 vini poco noti o del tutto sconosciuti nel grande paese asiatico. Un po' come se l'Italia decidesse di andare a spiegare ai cinesi che non ci sono solo Barolo e Brunello.
L'iniziativa è poderosa e si svilupperà con degustazioni e corsi per sommelier. Un'operazione indispensabile visto che a Pechino il brand è tutto e in questi anni c'è stato chi era disposto a fare pazzie pur di avere in cantina uno Chateau Lafite. attualmente i cinesi consumano un litro di vino pro-capite, contro i 14 degli americani e i 50 litri dei francesi. Ma stanno recuperando in fretta e Hong Kong è già una delle piazze enologiche principali al mondo, pronta a strappare a Londra e New York il primato sulle aste dei vini di pregio.
E l'Italia? Arranca un po', anche se fa meglio che in passato. L'autunno scorso era il paese ospite della grande fiera del vino di Hong Kong e molti produttori stanno avviando politiche commerciali più aggressive. Un'interessante vetrina sarà, dal 17 al 20 maggio a Firenze, Divino Tuscany. I grandi marchi toscani si mettono in mostra con l'occhio puntato ai compratori stranieri. E anche quest'anno (seconda edizione) sono attesi molti buyer asiatici.