Baldassarre a Brera, gran debutto con la design week

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Ha deciso di scendere dal 20mo piano del grattacielo al Portello ed approda al cuore di Milano, in piena Brera. Fabio Baldassarre, lo chef più sorridente del globo terracqueo, volta pagina. Lascia Unico e, da pochi giorni, è ai fornelli del ristorante che porta il suo nome all'interno dell'hotel Carlyle-Brera.

Nuovo locale, nuova folosofia, stessa generosa cucina. Lo chef abruzzese ha deciso di ridurre i coperti (sono quasi dimezzati) perchè vuole un rapporto più stretto e diretto con gli ospiti: i piatti usciranno dalle sue mani.

L'ambiente  è molto diverso da Unico. Meno design e atmosfera più intima. Una linea sinuosa di orchidee che sorvegliano itavoli dall'alto, sospese a testa in giù. I colori caldi, le sedute confortevoli.

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Ma bisognerà attendere la fine dell'estate per apprezzare il locale dopo gli interventi già decisi dal proprietario dell'albergo Emanuele Vitrano. Una ristrutturazione soft nel segno delle'eleganza non urlata che ridisegnerà completamente l'accesso al ristorante che dovrebbe diventare così:

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Già oggi, però, si può gustare il giardino in cui si bevono gli aperitivi, una piccola oasi di silenzio nel centro di Milano dove fiorirà un orto-balcone lungo la balaustra del patio.

Tra Vitrano e Baldassarre è stato amore a prima vista, nel giro di due mesi si sono conosciuti, piaciuti e uniti nel nuovo progetto. Fino ad ora lo spazio era usato come temporary restaurant sotto la "direzione artistica" di Fabiano Guatteri.

Alcuni dei vecchi clienti rimpiangeranno la vista e gli ampi spazi di Unico (io tra questi) ma tutti apprezzeranno la comodità di raggiungere la tavola dello chef anche a piedi, dopo una bella passeggiata a Brera. La felicità del palato è comunque garantita.

Unico appunto: un nome troppo lungo. Fabio Baldassarre Ristorante Carlyle Brera, non si finisce mai di dirlo…