Doccia fredda per i vini francesi: esaurita la bolla cinese le quotazioni dei Bordeaux crollano

Un po’ è colpa delle nuove misure anti-corruzione varate dal governo cinese, che hanno messo al bando gli omaggi preziosi ai burocrati. Un giro d’affari vorticoso per le grandi maison del vino francesi che avevano colonizzato il mercato del lusso cinese. Chi non avrebbe voluto ricevere una bottiglia di Bordeaux, meglio se Château Lafite, da tenere in casa in bella mostra?

Ora Liv-ex la società inglese di quotazioni vinicole annuncia che i prezzi di varie case vinicole, compresi nomi al vertice come Margaux e Haut-Brion, sono crollati ai livelli pre crisi del 2008 facendo di fatto svanire l’effetto del boom cinese degli scorsi anni. Secondo il direttore generale di Liv-Ex James Miles – secondo quanto riporta la rivista inglese Decanter – le quotazioni dei Bordeaux tra il 2005 e il 2011 sono cresciute di 4-5 volte per poi perdere il 41% dal 2011 a oggi. Una bolla speculativa da cui i grandi vini purtroppo non sono stati esenti nemmeno in passato.

Miles ha lasciato qualche spiraglio per il futuro e confermato la validità del vino come asset finanziario alternativo. E ha citato un recente studio secondo il quale il ritorno annuale dei Bordeaux en primeur è di circa il 4%.

 

 

 

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