Il boom del gin di questi ultimi anni ha scatenato la fantasia dei produttori. Sono arrivati sul mercato distillati con ogni sorta di botanica. A questo punto era solo questione di tempo. Ed infatti è arrivato anche il gin al tartufo. Viene – ovviamente – dalle Langhe e lo produce Wolfrest, progetto nato nel 2017 da un’idea di Valentina Barone (social media marketing nel settore food&wine) e Giovanni Alessandria (enologo e commerciale estero in un’azienda di vino).
Wolfrest Alba – questo il nome del nuovo gin – contiene tre sole botaniche: il ginepro piemontese, estremamente intenso e aromatico, dal forte carattere; le nocciole tostate del territorio, ingrediente in comune al primo Wolfrest; il tartufo bianco di Alba, rigorosamente locale e fresco. Un tributo alla regione.
Il gin al tartufo nasce per essere degustato liscio ma va bevuto in un bicchiere ampio, simile ai calici da cocktail degli anni Trenta. Come i grandi vini sull’etichetta del gin a sarà stampato l’anno di raccolta dei tartufi, perché ogni stagione annata è differente e unica.
Wolfrest prende il nome da Montelupo Albese, piccolo comune in collina a 10 km da Alba, paese di origine di Valentina e Giovanni. Il primo gin – spiegano – è stato prodotto a fine 2017: un gin 100% italiano le cui 7 botaniche abbracciano tutta il Paese, “dal ginepro umbro e tosco-emiliano, fino alla nota agrumata data dall’arancia dolce di Pernambucco coltivata e raccolta in Liguria, toccando la zona pedemontana per la nota floreale dei fiori di sambuco fino a tornare alle Langhe, con rosmarino, timo, alloro e la nocciola del territorio”.