Quanta nostalgia di quei manifesti retrò (e brava Pellegrino che li mette in mostra)

Le visite in cantina sono sempre affascinanti e non solo per chi ama il vino. Che siano architetture azzardate firmate da archistar o luoghi storici, è sempre un’emozione camminare tra grandi botti o affacciarsi sulle barriccaie. Molti marchi storici hanno allestito veri e propri musei, con archivi di documenti e oggetti da collezione. Nell’anno in cui si celebrano i 140 anni dalla fondazione, le Cantine Pellegrino hanno inaugurato una nuova sala dedicata ai Manifesti Storici, dove riscoprire l’immagine che nel tempo ha caratterizzato la cantina, creata a Marsala nel 1880 da Paolo Pellegrino e diventata negli anni tra i marchi principali nella produzione di vini bianchi e rossi, moscati e passiti di Pantelleria e marsala, tutti provenienti da vitigni autoctoni della Sicilia.

La visita alla cantina è un percorso a ritroso nel tempo, dove le grandi botti di rovere in cui riposa il marsala aprono la strada a un viaggio multisensoriale. La visita si snoda lungo diverse sale prima di giungere ai Manifesti Storici, appesi alle pareti l’uno accanto all’altro. Un tunnel buio conduce ai manifesti, che illuminati singolarmente, si stagliano in una scenografia molto teatrale.

unnamed-1Tra le linee più rigorose degli anni Venti e lo stile pop e colorato degli anni Sessanta e Settanta si giunge alle immagini dei giorni nostri, nello stile New Vintage che definisce oggi la cantina (la silhouette di una donna elegante che “veste” una bottiglia di vino). Un poster ideato negli anni Sessanta da Dady, uno degli illustratori più celebri dell’epoca, utilizzato anche nei nuovi packaging.
I Manifesti Storici non sono l’unica collezione custodita ed esposta nei locali delle Cantine Pellegrino. Cinque carretti siciliani dell’Ottocento perfettamente restaurati fanno bella mostra di sé in una sala dedicata, oltre a un magnifico calco in gesso originale della Nave Punica di Marsala, esposto in tutta la sua grandezza. Senza dimenticare una nutrita raccolta di attrezzi ultracentenari appartenuta a Mastri Bottai del luogo, alcuni scavi archeologici di età punica e la totalità del celebre Archivio Ingham-Whitaker, che custodisce la cronaca dei primi scambi commerciali del liquore marsala con l’Inghilterra.