Non una semplice sovrapposizione di cavalli di battaglia. Per festeggiare i 264 anni del ristorante Del Cambio a Torino il padrone di casa Matteo Baronetto ha chiamato dalla Sicilia uno dei suoi più cari amici, Pino Cuttaia. Insieme hanno disegnato un menù che combina le identità e la memoria di due terre tanto lontane e diverse. La cena, avvenuta il giorno dell’anniversario, il 7 ottobre, era anche uno degli appuntamenti annuali di Baronetto con i suoi “Affetti personali”. Così ha chiamato la cena-evento che organizza ogni anno con cuochi cui si sente affine non solo ai fornelli. Nel 2019 era stato Fulvio Pierangelini, nel 2020 Riccardo Camanini, che pochi giorni fa aa Anversa ha festeggiato l’ingresso nei migliori 50 ristoranti al mondo della classifica 50Best.
La serata con Cuttaia, patron del bistellato La Madia a Licata che da giovane ha lungamente vissuto in Piemonte, ha stuzzicato la curiosità dei commensali con abbinamenti inediti (il coniglio in zuppa di pesce), suggestioni siciliane (il risotto con gambero rosso glassato), omaggi al Piemonte (il raviolo che nasconde un piccolo gnocco con fonduta di Ragusano), incursioni etniche (il bao a beccafico) e concessioni golose (il Tartufo… come se fosse una cassata).
“Pino rappresenta uno dei caposcuola della nuova cucina moderna siciliana. Mi vanto di annoverarlo tra i miei più cari amici-colleghi perché mi lega a lui la gioia di vivere il nostro mestiere in modo unico, spensierato eppure profondo” dice lo chef stellato dello storico ristorante torinese amato da Cavour. Una spensieratezza che si è riversata nei piatti. Perfetti ma senza un briciolo di spocchia.