Mena 50 Best consacra la nuova cucina indiana di Himanshu Saini

Due locali in classifica. E il premio per Art of Hospitality. E’ un bottino ben ricco quello che lo chef Himanshu Saini porta a casa dalla prima edizione del Mena World’s 50 Best, la costola mediorientale della celebre classifica mondiale del fine dining.

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Al 4° posto con Trèsind Studio – la tavola di alta gastronomia indiana a Dubai che sta per approdare in una nuova sofisticata location alla base di The Palm – cui è stato assegnato anche il premio per l’ospitalità e 18° posto per Trèsind, insegna destinata a palati meno coinvolti dalle architetture dell’alta cucina ma appassionati a una proposta contemporanea dei piatti tradizionali del sub-continente. Saini, geniale traghettatore dell’intensa pluralità gustativa indiana, entra di diritto nel pantheon degli chef. Quella cerchia internazionale di menti e mani che ai fornelli riescono a riscrivere la cultura gastronomica del proprio paese. Il suo scopo – magari neanche troppo esplicitato – è quello di garantire “un posto a tavola” nell’empireo del fine dining alla cucina indiana. Ricchissima di sapori e colori ma relegata finora alla camicia stretta della tavola etnica. I piatti di Himanshu – fantasmagorici nelle forme, solidissimi nei sapori – di certo gareggiano in un altro campionato.

Da questa prima edizione del Mena 50 Best emerge una grande ricchezza di proposte, che tuttavia parlano le lingue del mondo e forse dicono ancora poco delle cucine locali.

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A vincere è stato 3Fils, locale di “cucina asiatica con forti influssi giapponesi” a Dubai (non usa salsa di soia che “copre i sapori” e non serve alcolici). Solo 16 dei 50 ristoranti selezionati sono espressione della cultura gastronomica locale. Per il resto tanti influssi giapponesi e indiani, un po’ di Sudamerica e un po’ di Europa. Ma solo un’insegna italiana, nonostante a Dubai siano presenti due campioni nazionali come Massimo Bottura (con il ristorante Torno subito) e Niko Romito (all’interno dell’hotel Bulgari) e i fratelli Alajmo siano presenti a Marrakech. Ad agguantare l’11° posto il Borro Tuscan Bistro con lo chef Fulvio Opalio.

Qui la lista dei 50 premiati. Sotto i primi 10.

1- 3Fils, Dubai

2- Zuma, Dubai

3- OCD Restaurant, Tel Aviv

4- Trèsind Studio, Dubai

5- Sacchi, Il Cairo

6- Orfali Bros Bistro, Dubai

7- Fakhreldin,Amman

8- LPM, Dubai

9- George & John, Tel Aviv

10- Gaia, Dubai