Moda, golf e gran tavola: Serravalle Scrivia tre volte meta

Per i fashionisti è l’uscita autostradale che apre le porte all’empireo della moda di lusso accessibile. Per gli appassionati di golf uno splendido par 72 dalle caratteristiche altamente tecniche, immerso nella rigogliosa campagna della Valle Scrivia e contornato dai filari del Gavi.

Per i buoni palati un’ottima occasione di incontrare una tavola di alto livello ma senza spocchia. Autostrada A7, che da Milano scende verso Genova, uscita Serravalle Scrivia. Nel giro di una manciata di chilometri l’outlet più famoso del nord Italia, un gran campo di golf e una villa storica in cui è stato ricavato un hotel di charme.

Siamo a Villa la Bollina, storica residenza in stile Art Nouveau circondata dalle colline del Gavi, appartenuta ai  Marchesi Figari di Genova. Gli arredi raffinati, tra mobili vintage, pavimenti originali, marmi e lampadari in vetro di Murano, mantengono un’atmosfera familiare per le dodici camere, il ristorante gourmet e il bistrot immersi in un parco secolare . Una club house per  i golfisti e una cantina per il Gavi di produzione propria.

Il resort esce dai due anni di pandemia con rinnovate energie grazie alla presenza di Ivan Famanni, forte di una solidissima esperienza nell’alta hotellerie e nel fine dining (da Marchesi a Cannavacciuolo e Barbieri). Con la moglie Arianna Anselmetti propone un’ospitalità di livello che non abdica all’empatia. Accoglienza calda, esperienza, aneddotica quasi inesauribile…

In cucina la mano ferma di Alessandro Scardina, che al bistrot propone il Piemonte più autentico, mentre ai sette tavoli del ristorante Tracce intriga con preparazioni più tecniche e lascia spazio a suggestioni asiatiche.

Nel menu un granchio granciporro con salsa al rafano e polpa di maracuja e cerfoglio, un risotto verde alla borragine con caviale di storione, lumache al burro e limone fermentato, un merluzzo marinato al miso rosso con salsa di mais affumicato, zucchina trombetta al bbq e panco (sorta di pangrattato tipico della cucina giapponese) di pimento dulce. Si finisce in bellezza – se si riesce a resistere agli altri dolci, tutti interessanti – con un soufflé di rosa canina e ciliegia selvatica.