A caccia di tartufi estivi nei boschi di Casa di Langa

Da lontano lo scambi per un salottiero barboncino, con quel suo manto riccioluto e le dimensioni ridotte. Ma è fatto di tutt’altra pasta. Il Lagotto, fiero e volitivo a dispetto dell’apparenza delicata, è il cane principe della Langa. Il compagno di vita e di raccolta del trifulau, che scova il prezioso fungo ipogeo grazie al quale Alba è conosciuta in tutto il mondo. 

Ma la stagione del tartufo non è questa, si dirà. Errore. In Alta Langa i tartufi crescono in tutto il periodo estivo e in particolare d’agosto si trova il Tuber Macrosporum chiamato comunemente nero liscio. Chi volesse avventurarsi in queste giornate di bollore nel (relativo) fresco dei boschi di questo lembo di Piemonte può unire l’utile al dilettevole. Naturalmente con la guida giusta.

Casa di Langa, resort di lusso sostenibile affacciato su vigne e noccioleti, organizza per i propri ospiti escursioni nella parte boschiva della proprietà, al seguito dell’infallibile fiuto dei Lagotti di Bianco Tartufi.

Quello con il tartufo è un legame ineluttabile da queste parti. Tanto che il proprietario di Casa di Langa,  Kyle J. Krause, il magnate americano già conosciuto in Italia come proprietario del Parma calcio, ha deciso di creare un parco tartufigeno, in cui sono stati piantati querce, tigli, pioppi bianchi e in generale alberi adatti a ricreare un eco habitat idoneo alla nascita dei tartufi.

Il parco sarà attivo fra una manciata di anni, ma intanto, per gli appassionati cacciatori di tartufo, a disposizione dei clienti c’è l’attività svolta dai ragazzi di Bianco Tartufi e dai loro cani cercatori. Un po’ ovunque nella proprietà durante tutti i mesi estivi si trova anche il Tuber Eastivum, più conosciuto come Scorzone, dal caratteristico profumo che ricorda il porcino. Per la stagione del tartufo bianco, il pregiato Tuber Magnatum, bisogna attendere il 21 settembre: una cavalcata che ha termine a gennaio.

Che sia estivo o autunnale, il tartufo può essere protagonista della cucina di Daniel Zeilinga, il giovane e talentuoso cuoco del ristorante dell’hotel, Fàula (favola in dialetto piemontese). Zeilinga – forte di una grande esperienza nonostante la giovane età, con tre anni spesi accanto a Enrico Crippa a Piazza Duomo – propone una tavola contemporanea e rispettosa dei prodotti locali. Molto intrigante il menù vegetale, con più di un piatto sorprendente per tecnica e accostamenti (Carota, cumino e latte di capra, Insalata di pomodori, pance e aceto, Pennoni all’acqua di peperone alla brace e ricotta affumicata, Indivia, sottobosco e nocciole).

 

Territorio protagonista anche nei drink del Sorì Cocktail Bar. Accanto al ristorante sorge un orto biodinamico curato dal giardiniere Luigi Merlo e dallo stesso chef. Qui sono state piantate diverse varietà di ortaggi, fiori eduli, erbe e semi antichi. Accanto all’orto, una serra per le piante più delicate, per lo più aromatiche. Questi due punti dedicati riescono a servire il Sorì Cocktail Bar che utilizza le erbe e i fiori per le infusioni e i drink, la Spa che prepara con essi acque aromatizzate e infusi e, infine, il Fàula. 

Casa di Langa, 39 camere di sobria e raffinata eleganza, è un progetto ispirato a una filosofia di sostenibilità applicata in ogni singolo aspetto strutturale e funzionale. Dall’impegno “carbon neutral” all’utilizzo di acqua riciclata al 100% per l’irrigazione, dagli impianti geotermici e fotovoltaici funzionali al riscaldamento, dalle cellule PV ai pannelli solari, dal legno con certificazione ambientale FSC alle finestre ad alte prestazioni fino all’obiettivo operativo di azzerare l’utilizzo di plastica monouso negli accessori destinati agli ospiti.