Buonissima 2022, il cibo a Torino tra ironia e irriverenza

Chissà come se la rideva da lassù ieri sera Bob Noto mentre Andoni Luis Aduriz serviva i suoi piatti irriverenti durante la cena inaugurale di Buonissima 2022 al Cambio di Torino. Lo chef basco era stato chiamato a mettere in pratica – cioè nel piatto – la sfrontata impertinenza per la quale lo scorso anno aveva ricevuto il primo premio dedicato alla memoria del gourmet/fotografo/istrione torinese, estroso protagonista nel mondo dell’alta gastronomia internazionale. La parola d’ordine del premio allora era stata Irriverenza.

Quest’anno era Ironia e la giuria (formata, oltre che dalla moglie di Bob, Antonella Fassio, da Ferran Adrià, Davide Scabin, Sara Peirone, Marco Bolasco, Paolo Griffa e la Direzione artistica di Buonissima) ha assegnato il premio a Massimiliano e Raffaele Alajmo. I due fratelli che hanno costruito intorno al tristellato Le Calandre un polo di alta cucina internazionale, da Parigi a Marrakech e che ora riaprono il Toulà a Cortina.

Andoni ha proposto una cena sfidante. A partire dall’ostia di nasello e aglio, “Communion of textures”, che sciogliendosi al palato riportava il pesce nel suo naturale elemento acquoso per essere sferzato dalla sfacciataggine dell’aglio. Ancor più provocatorio il “Minestrone Soup”, dove le verdure a pezzi erano sostituite da semi: una gragnuola di pallini simili a quelli sparati da una carabina, che si sprigionavano con impeto in bocca. Una piccola tregua con la “Enzymatic molasses of pasta and lobster”, dove tutto era intellegibile e poi il piatto dedicato espressamente a Bob. “Smashed potatoes, egg and charcoal”, un piatto eseguito secondo le “correzioni” suggerite vent’anni fa da Noto durante una delle sue innumerevoli visite a Mugaritz. I gnocchi erano di tendini (ma di straordinaria morbidezza) e i due dolci decisamente irriverenti.

Insomma un inizio col botto per la manifestazione che vuole riportare Torino al centro della scena gastronomica internazionale e legare il cibo a arte e bellezza, due altri punti di forza della città.

Programma ricchissimo per i cinque giorni di questa seconda edizione, come sempre ideata dai giornalisti Stefano Cavallito e Luca Iaccarino e Matteo Baronetto, chef del ristorante Del Cambio.

Grandi cene – la seconda sera un’abbinata Alain Ducasse-Davide Oldani (storico allievo del cuoco francese) alla Reggia di Venaria – ma anche spazio per la cucina di tradizione che trionferà nel Pranzo della domenica alla piemontese. Mentre “Piolissima” è un riconoscimento al ruolo delle osterie tipiche piemontesi.

Stasera gran serata al Museo del Cinema con la cena Cinemagika, dove la cucina di Chicco Cerea, Chiara Pavan, Francesco Brutto e Matteo Baronetto dialogherà con la musica di Roy Paci e con la selezione di film “che parlano di stupore, meraviglia e magia” selezionati da Vladimir Luxuria e Steve Della Casa, direttori rispettivamente di Lovers e del Torino Film Festival.