De Santis, il panino di Milano alza l’asticella della qualità

I panini sono talmente buoni che persino un milanista potrebbe passar sopra a quella targa, appesa in bella vista, che riporta uno dei celebri motti del grande Peppino Prisco: “A Milano ci sono due squadre: l’Inter e la primavera dell’Inter”. Del resto c’è poco da stupirsi se si pensa che il locale in cui ci si trova – via Cesare Battisti, a un tiro di schioppo dal Tribunale – fa capo ad Angelo Moratti, nipote del mitico presidente interista.

Siamo da De Santis, il luogo iconico del panino milanese, approdato in questa sua quarta sede da poco più di due anni. Il locale storico, come tutti i milanesi sanno, è quello aperto in Corso Magenta nel 1964 dai coniugi Renzo e Dina. Milano correva e loro ebbero l’intuizione di un pasto veloce ma non per questo meno appetitoso. Da allora tanta strada si è fatta, si sono alternate nuove proprietà e sono stati aperti altri De Santis, in cima alla Rinascente, nel cuore di Brera a via Carpoforo e appunto in via Battisti.

La novità, a volerla cercare, è una ulteriore scommessa sulla qualità delle materie prime, attraverso sodalizi virtuosi con fornitori di eccellenza. Come Alcide Gallina che produce prosciutti sopra Langhirano, il Caseificio Gennari per il Parmigiano (strepitosi i suoi grana invecchiati), Appennino Food Group per i tartufi e Sapori di Montagna per i sottoli.

I panini preparati al momento al bancone sono 37, di cui 4 vegetariani/vegani e 4 Best sellers (Soffice, con prosciutto cotto, fontina DOP, pomodoro, origano e sale; Rinascente, con Roast-beef di Fassona, brie, pomodoro, tabasco, salsa rosa, origano, sale; Ronny, con prosciutto crudo di Parma, brie, mozzarella, crema al tartufo bianco, limone, pepe; Trentino, con Speck, fontina DOP e salsa rosa). Ad accompagnarli un’ampia scelta di bevande e vini, anche se l’abbinamento più brioso è con le mini-bottiglie di Moët e Chandon bevute a “canna” grazie ai mini calici da appoggiare sull’anello di vetro. Sfiziosa anche la drink list, che prevede etichette di nicchia come Bitter Fusetti o Amaro Farmily.

Il locale di via Battisti ha un’eleganza scanzonata, con la panca perimetrale in legno e pelle verde omaggio alla tradizionale seduta dei tram. La lampade Tiffany, realizzate da un artigiano locale, sono sdrammatizzate  dai vetri colorati e il decoro geometrico del pavimento ricorda le cementine milanesi.

Per chi cercasse un angolo di milanesità anche nella capitale è stato aperto un De Santis alla Rinascente di via del Tritone.