Bottura e Fazio “firmano” l’uovo di Pasqua all’essenza di limone e rosmarino

Sono già quasi quattro anni da quando Lavoratti 1938, storica fabbrica produttrice di cioccolato a Varazze, è stata riportata al ruolo che le spetta grazie al ”salvataggio” promosso da Fabio Fazio con il socio Davide Petrini. Dopo aver rilevato il marchio sono state avviate una serie di collaborazioni di gran qualità. È stato coinvolto un guru come Corrado Assenza e oggi debutta un’iniziativa con Gucci Osteria, il ristorante fiorentino che porta la firma di Massimo Bottura. Per Pasqua Lavoratti e Gucci Osteria hanno ideato un uovo specialissimo: gusto particolare e  packaging (ovviamente) super raffinato. 

Il primo esemplare è stato liberato dalla scintillante fasciatura verde nell’affollatissima presentazione alla Cupola del Park Hyatt di Milano. Tra un aneddoto e l’altro, Massimo Bottura e Fabio Fazio hanno raccontato come si è arrivati alla croccante struttura dell’uovo, abbracciata da un manto di cioccolato Ecuador monorigine. Solo dopo innumerevoli prove e richieste inderogabili da parte dei due executive chef di Gucci Osteria, Karime Lopez e Takahiko Kondo. Una corsa alla perfezione che accomuna tutte le forme di creatività, ha spiegato Bottura raccontando un gustoso ricordo della sua micro-partecipazione al film su Ferrari (“dovevo fare il concierge d’albergo, sono quasi irriconoscibile”): il regista Michael Mann era inflessibile e maniacale, solo dopo innumerevoli ciak e sette ore di lavoro si è detto soddisfatto dei 4 minuti girati.

Il risultato del costante scambio con i maestri cioccolatieri liguri è dunque un uovo realizzato con fondente monorigine al 60% con uno strato interno alle essenze di limone delle Cinque Terre e rosmarino. La nota croccante è conferita dalla scorza di limone essiccata e dalla “pailleté feuilletine” finemente sbriciolata. L’effetto al palato è piuttosto irresistibile. Quasi quanto la sorpresa all’interno, i tartufotti al mandarino tardivo di Ciaculli, presidio Slow Food.

Non meno golose le praline al Parmigiano Reggiano, che Lavoratti ha voluto accompagnare ai calici di bollicine. Accolgono quattro stagionature con percentuali diverse di massa di cacao. Un’esperienza di gusto sorprendente che esalta lo straordinario parmigiano di Paolo Gennari. 

Per la serata Martina Bonci, bar manager di Gucci Giardino 25, recentemente premiata come miglior bartender d’Italia, ha ideato il cocktail “Giardino delle meraviglie”, gin infuso con rosmarino, scorze di limone, rabarbaro e un tocco di “fat wash” con olio di cocco. Da inserire di diritto nella drinking list fiorentina…