Non solo Amarone, Tommasi scommette sul Lugana

Salde radici familiari. Forte legame con il territorio d’origine ma capacità di guardare oltre testimoniata dalla presenza in altre cinque regioni, dalla Toscana alla Sicilia. Impegno solido nell’ospitalità, di cui l’azienda è stata tra i precursori. Fedeltà alle proprie tradizioni vinicole ma apertura alle nuove tendenze. Questa la carta d’identità di Tommasi, uno dei nomi storici della Valpolicella.

Azienda familiare fondata nel 1902, oggi Tommasi è diretta dalla quarta generazione. Con un fatturato del gruppo (Tommasi Family Estates) di 31,5 milioni nel 2023 e  3,5 milioni di bottiglie prodotte, vendute per l’85% all’estero, l’azienda si sviluppa su circa 800 ettari vitati in tutta Italia. Oltre alla Tommasi Viticoltori in Veneto il gruppo comprende Tenuta di Caseo nell’Oltrepò Pavese, Podere Casisano a Montalcino e Poggio al Tufo in Maremma, Masseria Surani in Manduria e Paternoster in Basilicata, un progetto in Umbria, ad Orvieto, ed uno nel territorio dell’Etna in Sicilia.

È stata la terza generazione, con i fratelli Sergio, Franco, Ezio e Dario, ad avviare l’espansione dell’azienda di famiglia, acquistando e gestendo i vigneti in Valpolicella Classica e nelle denominazioni veronesi di Lugana, Bardolino, Custoza e Soave durante gli anni del boom economico.

Tommasi Family Estates nasce in Veneto e mantiene un forte legame con la sua terra d’origine. In particolare con i vigneti Cru nella Valpolicella Classica: La Groletta, Conca d’Oro a e Ca’ Florian, i vigneti dell’Amarone.

Ma oggi è intenso l’impegno sulle sponde di Lago di Garda, con il progetto Le Fornaci Lugana. Perché non di solo Amarone si vive, soprattutto in un mercato che sembra privilegiare sempre più i vini bianchi. E dunque Tommasi scommette sul Lugana, con la sua longeva e espressiva Turbiana.

La Tenuta Le Fornaci si compone di tre vigneti principali dislocati in differenti aree del Lugana DOC per un totale di 45 ettari: due parcelle situate nell’entroterra e una più grande verso il Lago di Garda a Sirmione. Il primo investimento di circa 5 ettari fu fatto nei primi anni ‘90 nel comune di Desenzano del Garda, non lontano da San Martino della Battaglia. Dopo diverse ricerche nel territorio, nel 2013 sono stati fatti ulteriori investimenti, tutti nel comune di Desenzano.

Le Fornaci si compone oggi 45 ettari di vigneti, tutti impiantati con il solo vitigno autoctono, la Turbiana. Il Lugana nel 2023 ha rappresentato per il gruppo circa il 10% dei volumi e altrettanto in valore con il 52% della produzione destinato all’export.

Per il prossimo futuro, a completamento del progetto, è prevista la costruzione di una cantina totalmente destinata alla vinificazione del Lugana ed una struttura dedicata alla ospitalità e all’enoturismo, con un punto di degustazione e ristoro. Andrà ad aggiungersi alle altre strutture del gruppo:  Villa Quaranta Tommasi in Valpolicella, Albergo Mazzanti e Caffè Dante Bistrot a Verona, l’Agriturismo Poggio al Tufo a Pitigliano in Maremma.