Decanter, la bibbia degli appassionati di vino di tutto il mondo, ha elaborato la lista dei 50 personaggi più autorevoli nel mondo dell'enologia. Nella Power List 2011 solo due nomi italiani. Entrambi toscani. Uno non stupisce: è Piero Antinori, esponente di una delle famiglie più blasonate del vino italiano. L'altro, new entry al 50° posto, è Lorenzo Bencistà Falorni, di Greve in Chianti, ottava generazione di una dinastia di salumai. La macelleria di famiglia, fondata nel 1729, è leggendaria per la carne chianina e i suini di cinta senese. Ma il vino? Il legame c'è dal 2002 quando Falorni inventa Enomatic, un sistema automatico di servizio al bicchiere che garantisce la perfetta conservazione delle bottiglie anche per diversi giorni. Qualche anno e (molti brevetti) dopo, le macchine Enomatic sono in giro per il mondo, in ristoranti, enoteche, grandi alberghi, aeroporti, casinò…
Il funzionamento è semplice. La struttura in acciaio modulare può contenere fino a otto bottiglie, da cui viene spillato il vino grazie a un sistema elettronico che legge una carta. A dispetto di quanto si possa pensare Enomatic ospita soprattutto grandi etichette: "Pochi possono permettersi una bottiglia di Chateau Margaux – spiega Falorni – ma parecchi possono permettersi con la nostra macchina di assaggiarne un bicchiere!". E se all'inizio i grandi produttori restavano perplessi, oggi, visto il turnover di Enomatic nei 70 paesi in cui è presente, sono i primi a proporre le proprie etichette.
I consumatori approvano. Tanto che nel sondaggio proposto ai propri lettori da Decanter per rivedere la classifica alla luce delle loro preferenze Falorni è stato il più votato. Molto più di blasonate firme francesi, rampanti buyer cinesi e persino del guru mondiale del vino, quel Robert Parker, tanto influente da poter decretare il successo (o la rovina) di un marchio.
Lorenzo e Stefano Falorni accanto alla foto dei bisnonni