La miglior carta dei vini in Italia è sui monti dell’Alto Adige: secondo la guida Falstaff, elaborata dalla più antica rivista enologica austriaca, si trova a Terra, il ristorante due stelle Michelin all’interno di The Magic Place, il Relais&Chateaux situato a Sarentino, in provincia di Bolzano.
La guida, distribuita anche in Germania e Svizzera, premia la selezione di etichette curata da Gisela Schneider che, insieme al fratello Heinrich, guida la struttura affacciata sulle Dolomiti.
La cantina di Terra (che, a sorpresa, non è situata nelle fondamenta del ristorante, bensì sul soffitto) conta oltre 1.000 etichette.
Gisela, classe 1975, dopo la formazione in gestione alberghiera, decide di tornare “a casa” per una stagione e aiutare nel ristorante di famiglia: quella stagione dura dal 1997. Dopo essere diventata sommelier nel 1999, comincia a studiare i migliori abbinamenti per esaltare la proposta gastronomica elaborata dal fratello, con cui nel frattempo ha avviato il progetto di ristorazione gourmet e accoglienza che porterà alla nascita, a partire dal 2010, di Terra – The Magic Place.
Le scelte di Gisela accompagnano con sapienza e discrezione i piatti di Heinrich, ispirati alla natura che circonda il Relais&Chateaux e che è considerata un ingrediente importante nella costruzione del piatto. Una ricerca gastronomica premiata dalle due stelle Michelin (la prima nel 2008, la seconda nel 2017), i 3 cappelli e i 17/20 punti della guida Gault&Millau e i 3 cappelli della guida Espresso.
Con i 98/100 punti e le 4 forchette conseguiti nella guida Falstaff, la bacheca di Terra si arricchisce di un nuovo riconoscimento. “Siamo molto felici del risultato raggiunto oggi, soprattutto perché arriva da una testata enologica internazionale che rappresenta un punto di riferimento per tutti i professionisti del settore – commenta la famiglia Schneider -. È una grande soddisfazione vedere la nostra carta dei vini indicata come la migliore ed è anche molto gratificante essere sul podio dei ristoranti italiani, accanto a mostri sacri della gastronomia come Norbert Niederkofler con il suo St. Hubertus o Heinz Beck de La Pergola”.