Una lettera d’amore. La presentazione del nuovo omaggio della famiglia Lunelli al capostipite Bruno – cui è dedicato un secondo millesimo del Ferrari Riserva Bruno Lunelli – è iniziata insolitamente con la lettura di una missiva romantica del nonno a colei che sarebbe diventata sua compagna di vita.
Una lettera in cui si manifestava bene il carattere di questo trentino visionario che dall’enoteca di famiglia ha spiccato il salto verso la migliore espressione delle bollicine di montagna con l’acquisto della cantina dell’amico Giulio Ferrari. Da allora tanta strada è stata percorsa: decine e decine di premi e riconoscimenti internazionali, brindisi a importanti manifestazioni e magnum sul podio della Formula Uno.
La terza generazione Lunelli l’altra sera era a Milano a ricordare Bruno con la Riserva a suo nome 2006. Accompagnata mirabilmente dai piatti di Antonio Guida al ristorante Seta del Mandarin di Milano (piccolo inciso: ma quando la Michelin apporrà il terzo macaron a questa cucina limpidissima e complessa?).
Il 2006 era il centenario della nascita di Bruno. La Riserva è unica sotto molti aspetti. Innanzi tutto necessita di secchiello per la particolare forma della bottiglia dal fondo convesso. Scelta non convenzionale a cui si accompagna il rilascio del primo NFT di Ferrari.
Per i Lunelli è un richiamo esplicito a uno dei valori fondanti dell’azienda, caratterizzata da “una storia di passione per il territorio trentino e per i suoi vigneti di montagna, le cui pagine più importanti raccontano di una costante innovazione”. La grande Riserva, realizzata in soli 6.891 esemplari numerati, entra dunque nel mondo degli NFT (Non–Fungible Token), un certificato di autenticità digitale che attesta l’unicità di ogni bottiglia, grazie alla tecnologia blockchain.
Innovativo per forma e certificazione, questo assemblaggio di Chardonnay selezionati dalle migliori parcelle e rimasto a riposo per sedici anni di affinamento, ha stupito per complessità e lunghissima persistenza. Una grande bollicina.
“Il Ferrari Riserva Bruno Lunelli è un atto di amore e riconoscenza verso nostro nonno Bruno Lunelli e una sintesi perfetta dei suoi valori e del suo spirito visionario”, ha detto Matteo Lunelli, presidente e ad di Ferrari Trento. “Con la sua straordinaria espressività e longevità è un Trentodoc fedele allo stile Ferrari e perfetta espressione della viticoltura di montagna del Trentino, ma, allo stesso tempo, fortemente innovativo. A cominciare dalla bottiglia, unica al mondo e disegnata ad hoc, che con il suo fondo convesso richiede di essere movimentata solo a mano in ogni fase della sua creazione. Una provocazione per far sì che sia conservata coricata e servita, com’è d’obbligo, soltanto nel secchiello”.
La Riserva 2006 nasce a 11 anni di distanza dal primo millesimo, il 1995, e vede la luce nel 120esimo anniversario della cantina Ferrari Trento.