Dopo la pizza avremo anche la porchetta gourmet? La domanda è lecita, accomodati ai tavoli del Dav, il nuovo indirizzo milanese dei fratelli Cerea all’interno della torre Allianz a Citylife.
Già all’uscita dall’ascensore si è avvolti dall’inconfondibile profumo, e infatti al centro del locale campeggia una fantastica porchetta, affettata con orgoglio da Raffaele Venditti. L’imprenditore abruzzese ha tutto il diritto di esserne orgoglioso. Nel 2010 il suo prodotto è stato premiato come “Campione d’Italia” durante il primo campionato nazionale di porchetta, sbaragliando i tradizionali artigiani di Ariccia.
Se ne è fatta molta di strada da quel 1°maggio 1980, quando papà Antonio e mamma Patrizia armati di un mitico Bedford bianco, ombrellone e tavola di legno, iniziano a vendere porchetta a Luco dei Marsi, loro paese di origine in Abruzzo. In meno di mezz’ora erano riusciti a vendere un’intera porchetta nella piazza del paese.
Da lì in avanti è stata crescita continua. Nasce cinque anni dopo il primo laboratorio certificato: Venditti acquisisce il marchio di conformità europea e accresce il numero di food truck. Nel laboratorio viene sviluppata un’area produttiva dedicata alla gastronomia: primi, secondi, contorni e salse. Intanto Raffaele e la sua futura moglie Francesca si laureano rispettivamente in Economia e Management e in Amministrazione Aziendale, portando alla Venditti Food un nuovo stile di conduzione e immagine.
L’azienda oggi è una realtà più che consolidata con 5 milioni di fatturato annuo, 60 dipendenti e 8 food truck con cui è presente in 26 piazze a settimana e 120 eventi di street food.
La novità dello scorso anno è la collaborazione con Eataly, con l’apertura di corner temporanei a Roma e Londra e prossimamente a Monaco e Copenhagen.
Il progetto del futuro però – a partire dal prossimo anno – è Venditti Street Food, con l’apertura di punti vendita, diretti e in concessione, nelle maggiori città italiane.
“Un’ eccellente porchetta deve presentare un giusto equilibrio tra carne grassa e carne magra, restare delicata al palato e soprattutto deve risultare di facile digeribilità; deve mantenere una crosta croccante anche a distanza di tempo e deve valorizzare il sapore della carne senza coprirlo con spezie e additivi” spiega Raffaele Venditti. La sua porchetta, gustosa e delicata, corrisponde ai sacri canoni e si presta a un utilizzo fantasioso anche nell’alta ristorazione. Seppure la sua apoteosi resti nell’abbraccio di un fragrante panino.