Botta e risposta sugli Ogm. Dopo il nulla di fatto dell'altro giorno al Consiglio Ue, Bruxelles ha ricevuto una lettera da 12 Paesi, tra cui l'Italia, in cui si chiede lo stop al nuovo mais Ogm della Pioneer nell'Unione.
Respinti con perdite: nella lettera non c'è "nessun nuovo argomento", ha risposto il commissario alla Salute Tonio Borg, secondo cui toccava ai 28 ministri opporsi al via libera che la Commissione è ora tenuta a dare. Il gioco dei veti incrociati ci porta quindi all'apertura delle porte europee al mais geneticamente modificato.
La lettera, datata 12 febbraio, fa riferimento al Consiglio Affari generali del giorno prima dove gli Stati hanno deciso di non votare: "La discussione di ieri al Consiglio ha reso chiaro che nella sensibile questione di autorizzare il mais 1507, la soluzione è nelle mani della Commissione. Che è ancora nella posizione di ritirare la sua proposta". I 12 Paesi (Austria, Bulgaria, Cipro, Francia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Slovenia, Malta) ricordano che "una grande maggioranza degli attori coinvolti, il Parlamento Ue e gli Stati membri si sono ripetutamente opposti alla proposta e ieri solo 5 Stati l'hanno sostenuta mentre 19 erano contro".