Quali sono i film imperdibili? Quelli che riaccendono ricordi, smuovono passioni, fanno riemergere antiche emozioni? Oppure, semplicemente, i titoli che ci ricordano due ore ben spese, dimentichi di tutti e di tutto? Ognuno di noi ha la propria lista, più o meno condivisa con i giudizi dei critici d’accademia.
Nel tempo sono state tentate incursioni per legare al grande schermo territori e tradizioni. Esistono numerosi saggi anche su cinema e cibo che, partendo dalla sulfurea Grande abbuffata di Marco Ferreri fino al delicato Pranzo di Babette, ripercorrono un connubio molto praticato nella storia del grande schermo. Non mi sembra di ricordare sforzi analoghi sul fronte enologico (pronta a ricredermi naturalmente) ed è quindi con grande curiosità che mi sono accostata al breve volume appena uscito che porta il titolo “CineWine – 40 grandi film e 40 grandi vini”.
La scelta dei 40 titoli imperdibili è dovuta a Francesco Festuccia, nome noto a chi si occupa di cinema perché per decenni è stato il volto del Tg2 in tutti i festival cinematografici in giro per il mondo. L’accostamento delle etichette è stato affidato a Raffaella Corsi Bernini, che di mestiere non fa la sommelier ma si occupa di comunicazione e di eventi enogastronomici, oltre a presiedere l’associazione culturale Compagnia del Tartufo. A Festuccia rimprovero lo sguardo un po’ troppo nostalgico (del resto lui stesso ammette nella prefazione “poche incursioni nel cinema recente”), alla Bernini qualche collegamento un po’ forzato.
Tra i titoli scelti dal giornalista (e amico) alcuni entrerebbero di rigore anche nella mia lista -Amarcord, La vita è bella, ET, La donna che visse due volte, A qualcuno piace caldo, 2001 Odissea nello spazio, La vita è meravigliosa, Pulp Fiction – e anche sui vini ho un bel po’ di condivisioni, a partire dal Sarmassa dei Marchesi di Barolo, collegato al capolavoro di Spielberg perché anche i marchesi Faletti di Barolo a inizio Ottocento, crearono un vino considerato quasi “alieno” nel panorama enologico.
CineWine è stato presentato pochi giorni fa in una cornice ad adeguata gradazione alcolica. Durante le tre giornate dei “Salotti del gusto”, vetrina di eccellenze enogastronomiche organizzata da Raffaella Corsi Bernini in Alta Badia a San Cassiano, presso l’hotel Fanes. Punto d’incontro di produttori arrivati da tutta Italia, buyers internazionali e chef. Tra cui quelli premiati dallo Chef contest, organizzato online, al quale hanno partecipato decine di cuochi.
Tra un assaggio, una sosta nel Salotto letterario, una parentesi di relax nella grande e organizzata area benessere dell’albergo, sono stati stretti collegamenti e firmato qualche accordo commerciale. La formula sembra funzionare: un evento aperto solo agli operatori che punta a valorizzare la presenza di buyer stranieri. Prossima tappa in ottobre, a Capri.