Vino, il business del futuro è a Hong Kong

Il giro di volta è stato tre anni fa quando il governo ha deciso di abolire i dazi sul vino. Con quella mossa Hong Kong si è avviata a diventare l'hub strategico per il commercio di vino in tutta l'Asia, ma principalmente sul mercato della madreterra cinese.  Durante un affollatissimo incontro al Vinitaly  Clare Wong, una pragmatica signora vicedirettore esecutivo dell'Hong Kong Trade Development Council, ha presentato alcune proiezioni sul commercio di vino nel Far East. Mentre sullo schermo scorrevano i grafici in platea i produttori, accaldati e stretti come sardine, sgranavano gli occhi. Entro sei anni la sola Cina importerà vino per 870 milioni di dollari. Già oggi il 40% delle grandi etichette da collezione (un milione di casse) custodite a Londra fa capo a collezionisti cinesi e di Hong Kong, ma soprattutto nel 2013 sulle tavole cinesi approderanno 1,2 miliardi di bottiglie.  L'Italia sarà il partner ufficiale alla prossima fiera del vino in autunno a Hong Kong. E' arrivato il momento di scalzare il monopolio delle etichette francesi sul suolo cinese.

  • Enrico |

    Opportunità unica per la Toscana .
    Forza e coraggio .

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