Mense scolastiche: cosa possiamo imparare dai giapponesi

Ottima quella zuppa, posso avere la ricetta? Domanda banale. Che diventa meno banale se a farla è la madre di uno studente e a riceverla la mensa scolastica. Eh già, il pasto a scuola è così buono e decantato una volta tornati nella cucina domestica da spingere a replicare la ricetta a casa.

Non è uno scherzo. A leggere il Washington Post accade veramente. Non certo però nelle scuole americane, colme di macchinette sputa-junk food, dove la paladina della rivoluzione alimentare per le nuove generazioni (una sempre più tosta First Lady) fatica a far passare il verbo della qualità.

Giappone1Le super-mense scolastiche di cui parla il giornale americano sono infatti in Giappone, paese che ha praticamente eliminato l'obesità infantile e offre ai propri studenti pasti freschi  (niente surgelati!), ricchi di verdure, riso, zuppe e pesce. Più o meno gli stessi piatti negli ultimi tre decenni. Gli studenti, in particolare quelli delle scuole primarie, mangiano in classe, non in mensa e sono serviti a turno dai compagni. Molto malvisto chi lascia qualcosa nel piatto. Chi ha questa brutta abitudine viene seguito da un nutrizionista messo a disposizione della scuola. Fantascienza?

 

  • Sandro |

    Ottimo esempio anche per il nostro bel Paese, che tanto può offrire per completare una sana alimentazione.

    Unico neo dell’articolo la sottolineatura contraria, ai surgelati.

    Pensavo fosse stato sdoganato da tempo il falso concetto di surgelato=bassa qualità.

    Anche questo un esempio di come ci sia ancora tanto da imparare, a qualsiasi livello.

  • carl |

    Non è fantascienza, bensì fantaeducazione.
    Fantaeducazione, almeno nell’Italia nostra, anzi nell’occidente nostro, così immunodeficente, sul piano “culturale”..:o)
    Curiosa invece la forza immunitaria ancora presente in Giappone, per certi versi anch’esso così occidentalizzato..
    Lascio la spiegazione ad un serio e competente analista.
    Carl

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