Ottima quella zuppa, posso avere la ricetta? Domanda banale. Che diventa meno banale se a farla è la madre di uno studente e a riceverla la mensa scolastica. Eh già, il pasto a scuola è così buono e decantato una volta tornati nella cucina domestica da spingere a replicare la ricetta a casa.
Non è uno scherzo. A leggere il Washington Post accade veramente. Non certo però nelle scuole americane, colme di macchinette sputa-junk food, dove la paladina della rivoluzione alimentare per le nuove generazioni (una sempre più tosta First Lady) fatica a far passare il verbo della qualità.
Le super-mense scolastiche di cui parla il giornale americano sono infatti in Giappone, paese che ha praticamente eliminato l'obesità infantile e offre ai propri studenti pasti freschi (niente surgelati!), ricchi di verdure, riso, zuppe e pesce. Più o meno gli stessi piatti negli ultimi tre decenni. Gli studenti, in particolare quelli delle scuole primarie, mangiano in classe, non in mensa e sono serviti a turno dai compagni. Molto malvisto chi lascia qualcosa nel piatto. Chi ha questa brutta abitudine viene seguito da un nutrizionista messo a disposizione della scuola. Fantascienza?
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