La villa dell’Amarone piace a Hollywood e fa da set al nuovo Romeo and Juliet

Questa straordinaria bocca di fuoco veglia su una sala della cinquecentesca villa della Torre a Fumane nella Valpolicella. Rapisce chiunque passi la soglia (più imponente di quelli, simili, ospitati nelle altre sale). E non poteva non incantare gli uomini di Hollywood sguinzagliati dalla major produttrice del nuovo Romeo and Juliet a caccia delle location giuste per le riprese.

E quindi, il leone di villa della Torre, con i pregevoli affreschi della sala, è entrato di diritto nel film, appena presentato al Festival del cinema di Roma. Qui il giovane Romeo discute con un amico, proprio di fronte al camino. Poco più di un minuto, per il quale sono atterrate in villa più di cento persone (è pur sempre Hollywood!). Non che la famiglia Allegrini, proprietaria della villa, non sia abituata alla visibilità internazionale. Marilisa Allegrini, vulcanica e instancabile, gira tutto il mondo per presentare e promuovere i vini della casa, famosa per l’Amarone, ma produttrice anche a Bolgheri e Montalcino. E la sua solida vitalità è entrata tra le “Storie di coraggio” raccontate da Oscar Farinetti nel suo recente libro su 12 produttori vinicoli (http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-10-12/storie-coraggio-oscar-farinetti-125059.shtml?uuid=AbsSUTtI&fromSearch).

Ieri la villa ha ospitato la Galzega, annuale appuntamento di festa alla fine della vendemmia, dove convergono dipendenti e amici. Nel pomeriggio il fratello di Marilisa, Franco, aveva condotto una verticale del vermentino SoloSole, prodotto in Toscana, raccontando come abbia dovuto ricredersi: fortemente contrario al progetto (perché sprecare terreno a produrre un bianco in una zona come Bolgheri votata ai grandi rossi?) alla fine aveva ceduto alle insistenze impetuose della sorella. Che ha avuto ragione.

Ieri sera brindisi, balli e tanta musica. Le storie di terra contadina di Alessandro Anderloni (che ricorda Marco Paolini per intensità e bravura) e le hit anni Sessanta del duo Sisoni. E i diari della vendemmia, dove giorno per giorno sono segnate tutte le attività in vigna.

 

 

  • carl |

    Il Suo breve schizzo della conviviale Galzega o Fete des Vignerons della Valpolesella, rende l’idea..
    D’altronde il vino non rende allegri solo bevendolo, ma anche vendendolo all’interno e/o all’estero..
    Mentre al volante rende qualcos’altro..Ma sarebbe un tutt’altro discorso.
    Quanto alla gente di Hollywood e ai camini/focolari malamente progettati, cioè per un deficente/inefficente riscaldamento di altrettanti malamente progettati enormi e freddi vani, lascio perdere…:o)

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