Il cambiamento climatico? In gran parte colpa della Nutella. Almeno a sentire la ministra francese dell’Ecologia Ségolène Royal. Da cui ci si aspetterebbero analisi un filino più articolate.
Certo Ségolène ha fatto una battuta. Ma la voce di un esponente di governo ha un peso diverso rispetto alla boutade di un blogger. Ecco in sintesi la vicenda. Intervenendo alla trasmissione Le Petit Journal di Canal+ Royal ha affermato: “occorre piantare alberi in modo massiccio perché c’è una massiccia deforestazione che comporta un riscaldamento climatico. Bisogna smettere di mangiare Nutella per esempio, perché contiene olio di palma”. Di sicuro il tema dell’olio di palma è serio, a causa delle intense deforestazioni, ma forse non mangiare Nutella non è la soluzione.
Ferrero, produttrice della crema al cacao più famosa del mondo, non ha ribattuto direttamente alla ministra ma in comunicato ha affermato di essere “del tutto consapevole della questione ambientale”e di aver preso “numerosi impegni in relazione alle forniture di olio di palma”. Il gruppo, che si rifornisce in Malaysia, Papua Nuova-Guinea e Brasile, ha precisato che vigila sulla tracciabilità delle sue materie prime attraverso la Roundtable for sustainable palm oil (RSPO), che si impegna per un uso sostenibile dell’olio di palma e fornisce una certificazione ai prodotti.
All’intervistatore che dopo la sparata della ministra ha esclamato “ma la Nutella è buona!”, Ségolène ha replicato: “Sì, ma non va bene, perché l’olio di palma decima gli alberi, causando danni considerevoli”. Perdendo quindi l’occasione di correggere il tiro. Del resto già a fine 2012, un gruppo di senatori francesi aveva tentato di far approvare in Parlamento una sovrattassa del 300% sull’olio di palma per la sua pericolosità per la salute e l’ambiente.