Se non siete piemontesi è facile che non vi venga l’acquolina in bocca sentendo parlare del “tonno di coniglio”. È un’astuzia della cucina contadina, quando i conigli erano a disposizione quasi in ogni casa mentre il pesce era al di là dei monti, in quella Liguria che ci mandava le acciughe (essenziali per un condimento quasi indispensabile a tavola, il bagnèt vert).
Non ho più mangiato tonno di coniglio da quando me lo faceva la nonna, anche se in molte trattorie e ristoranti di Langhe e Monferrato so che viene servito. È stato quindi un déjà-vu scoppiettante ritrovarmi sul palato quel gusto antico, a casa mia, in uno dei tanti pasti da buen retiro monferrino anti-epidemia. La bellezza è che ho dovuto solo aprire un barattolo e agghindare il piatto con un ciuffo di insalatina e qualche germoglio. Seppur non sia una gran cuoca – ma uno degli effetti secondari delle restrizioni Covid è stata la mia prima produzione di agnolotti secondo i sacri crismi – non compro mai, per nessun motivo, piatti pronti.
Però uno degli elementi positivi dell’assurda situazione che stiamo vivendo – ce n’è qualcuno a cercar bene – è stato che molti cuochi si sono convertiti all’asporto e alcuni hanno creato vere e proprie linee di piatti pronti per il delivery.
Così sono incappata sul sito di Italian My Food, una recentissima startup che propone piatti della tradizione piemontese. È un e-commerce pensato per permettere di acquistare in tutta Europa un bel ventaglio di esemplari della produzione enogastronomica del territorio di Langhe, Monferrato e Roero. Non si presenta come un semplice sito su cui comprare prodotti: ambisce piuttosto ad essere uno spazio virtuale attraverso il quale vivere le emozioni “che solo i piatti tipici dell’Albese sanno offrire” (un po’ di enfasi ci sta, si sa).
Marketing a parte, devo ammettere che c’è del vero. I sapori sono quelli dei ricordi infantili. Dal già citato Tonno di coniglio (viene dalle cucine dello stellato Davide Palluda, e si sente), all’agrodolce, dal Bunet (il tipico budino piemontese), alle pesche ripiene e la torta di nocciole. Passando per la Fonduta, i Tajarin e i Ravioli al plin. Tutto di alto livello.
Italian My Food è nata grazie all’iniziativa di un gruppo di imprenditori locali, che hanno posto ogni ricetta sotto l’attenta supervisione dello chef Stefano Paganini. Gli ingredienti sono stagionali e locali. Due diversi menu online, con la possibilità di scegliere anche le referenze inserite nel menu alla carta, per un’ampia scelta di antipasti, primi, secondi e dessert, accompagnati dai migliori vini del territorio. Ogni piatto è porzionato e viene accompagnato da una scheda tecnica che riporta anche alcune curiosità.
In attesa di tornare tra quelle colline a visitare qualche ristorante del cuore, questa mi sembra una valida alternativa…