Ancora una volta è Orfali a Dubai a salire sul podio dei Mena 50 Best, la classifica dei migliori ristoranti Middle East North Africa. In conseguenza alla tragica situazione dell’area, correttamente gli organizzatori hanno evitato la consueta cerimonia di svelamento della classifica, optando per annunci online e alla stampa.
Rispetto allo scorso anno qualche movimento in su e in giù ma nulla di eclatante. Come detto restano in cima i tre fratelli siriani Mohammad, Wassim e Omar Orfali con il loro Orfali Bros Bistro aperto solo nel 2021 (in realtà così come per la classifica mondiale, sono i ristoranti premiati, non gli chef). I fratelli Orfali, noti volti televisivi, attraggono con una cucina ricca di influenze e accattivante.
Molto più “intellettuale”, seppur golosa, la proposta di Himanshu Saini, lo chef indiano patron del Trèsind Studio che si è assicurato il secondo posto nella classifica. Il suo menù Rising India è un viaggio turbinoso alle radici dei sapori autentici della sua terra , sviluppati in “quattro atti” che si riferiscono a quattro macro regioni, dal deserto agli altopiani centrali, dalla costa alle vette Himalayane.
Anche l’Italia fa la sua parte in classifica, seppure non nelle posizioni apicali. Al 45° posto Sesamo, il ristorante dei fratelli Alajmo a Marrakech, all’interno del sontuoso Royal Mansour. Al 46° Alba, firmato da Enrico Crippa al Raffles di Doha e al 48° Talea by Antonio Guida al Mandarin di Abu Dhabi: entrambi new entry.
Abbastanza incomprensibile l’assenza di Torno Subito, il ristorante fresco e scanzonato aperto qualche anno fa a Dubai da Massimo Bottura. Così come quella del ristorante Niko Romito al Bulgari sempre a Dubai.
La fanno da padrone le insegne degli Emirati, di sicuro quelle con più presenze di foodies stranieri.