Cottanera, sull’Etna le visioni di Ruben Brulat

Un buon vino è – oltre che terra, fatica, fortuna metereologica, capacità enoica – un potente atto creativo. Non è affatto un caso dunque che molti produttori vinicoli si avvicinino sempre più spesso al mondo dell’arte. Progetti speciali, opere site specific, residenze per artisti…

Anche la cantina siciliana Cottanera ha intrapreso questo percorso. E per il secondo anno (nel 2021 l’intenso progetto Liberty Flowers) fa spazio all’arte tra le sue vigne alle pendici dell’Etna. I progetti nascono in collaborazione con la Galleria Ncontemporary (presente a Milano e Londra), che per  la seconda edizione di “Cottanera Visioni” ha coinvolto l’artista francese Ruben Brulat.

La personale del giovane Brulat (1988) è stata presentata nel corso di una live performance che si è svolta tra i vigneti della tenuta. I lavori dell’artista sono ospitati in un percorso che si snoda tra la sala degustazione, la barriccaia e la cantina. Una serie di opere prodotte negli ultimi dieci anni da Brulat dialogano con installazioni site-specific create nel corso della residenza trascorsa ai piedi del vulcano. Da anni Brulat ha mostrato un particolare interesse per i territori vulcanici, cercando di avvicinarsi in questo modo “all’origine del tutto”.

L’obiettivo di Cottanera Visioni è quello di creare un museo a cielo aperto, “una fonte di suggestione per i visitatori della cantina, per coloro che ci lavorano e per chiunque desideri scoprire il territorio etneo”.

“Credo nella ricerca artistica e da sempre sono affascinata dalla capacità di chi riesce a portarci, attraverso le sue opere, ad un livello di connessione con noi stessi più profondo – spiega Mariangela Cambria, titolare con la famiglia di Cottanera -.  Fin da piccola, accompagnata da mio padre, ho ammirato il potere di un linguaggio diverso da quello che solitamente usiamo. Ed è ciò che ho voluto portare in cantina con Cottanera Visioni, un progetto che cresce e che ogni giorno di più coinvolge tutto ciò che ruota intorno alla tenuta ed al suo territorio, a partire dalle persone che quotidianamente la vivono”.

“Agli inizi la fotografia è stata centrale nella mia produzione artistica – spiega Brulat –  fino al 2014, poi mi sono avventurato con nuove forme come la scultura, entrambi i miei genitori sono artigiani che utilizzano legno e ceramica, ma anche video e audio. Sto cercando risposte a tante domande, di fronte a forze più grandi di noi, in senso cosmologico. Domande che vengono da dentro e riguardano noi come specie, il nostro posto nel mondo, le nostre origini e il perché delle cose”.

La mostra sarà visitabile fino al 15 ottobre dalle 10.00 alle 18.00, su prenotazione, presso la Cantina Cottanera a Castiglione di Sicilia.