Il Portogallo ha la sua Michelin, ma non (ancora) un tre stelle

Grande emozione e meritato orgoglio della comunità gastronomica portoghese per la presentazione della Guida Michelin che si è tenuta nei giorni scorsi in Algarve. Per la prima volta la cucina lusitana si scioglieva dall’abbraccio dei cugini spagnoli. Fino ad oggi, infatti, i ristoranti portoghesi erano inseriti nella guida della penisola iberica.

Oggi hanno la propria lista: 167 ristoranti, di cui 30 al debutto nella selezione.

Una conferma “sul campo” che il Portogallo sta vivendo un momento di grande maturità culinaria. Nuove aperture, grande dinamismo (di format e proposte gastronomiche), maggiore diffusione di locali di alta cucina fuori dai grandi poli di attrazione come Lisbona e Porto.

Sempre più giovani chef portoghesi si spingono all’estero, fanno esperienze formative nei santuari del fine dining per poi tornare ai luoghi d’origine, magari anche molto decentrati. Questo crea una ricchezza di offerta e una rilettura interessante e “tecnica” dei piatti della tradizione. Insomma non più fado e bacalau ma menù coerenti, precisi, con un uso sapiente di ingredienti locali e contaminazioni che guardano al resto del mondo.

Sempre di più poi anche in Portogallo si amplia l’offerta di ristoranti gastronomici all’interno degli hotel, o dei grandi resort di lusso (come in Algarve) dove l’alta cucina richiama la platea di turisti internazionali.

“Da diversi anni ormai i nostri ispettori hanno notato con piacere la costante ascesa della scena gastronomica portoghese spinta da giovani chef locali che hanno l’audacia e il coraggio di lanciare il proprio concept e da chef più affermati che da tempo si impegnano a riscrivere il volto moderno della cucina lusitana – ha dichiarato Gwendal Poullennec, direttore internazionale delle Guide Michelin -. Il Portogallo è una terra di prodotti e tradizioni radicate, ma è anche una destinazione dove prospera la creatività culinaria. Con un nuovo ristorante a due stelle, oltre a 4 nuovi locali a una stella e molti nuovi ristoranti consigliati in tutto il Paese la nostra selezione 2024 illustra questa tendenza ai massimi livelli”.

Solo un po’ di delusione tra cuochi, foodies ed esperti alla sera del gala per la mancata assegnazione di tre stelle. I pronostici davano in pole position Belcanto di Josè Avillez a Lisbona e Ocean di Hans Neuner a Porches in Algarve. Sarà, si spera, per la prossima volta.

Per quest’anno la guida presenta un nuovo due stelle, che porta a 8 i bistellati portoghesi. Si tratta di Antiqvvm a Porto dello chef Vitor Matos. 

Affacciato sul sul Douro, il ristorante è situato all’interno dello stesso palazzo che ospita il Museu Romântico. Attraverso i suoi piatti Matos invita gli ospiti a fare il “giro del mondo” con il proprio palato, e intende “promuovere i valori di una cucina culturale, naturale, evolutiva, sociale e artistica”.

Gli altri due stelle sono: Alma, Belcanto, Casa de Chá da Boa Nova, Il Gallo d’Oro, Ocean, The Yeathman, Vila Joya,

Quattro invece i nuovi ristoranti premiati con una stella, il che porta a 31 i locali con un macaron.

Si tratta di: 2Monkeys a Lisbona, prospettiva creativa dall’atmosfera informale, intorno a un bar gastronomico; Desarm a Funchal, con  magnifica vista sulla costa di Madeira, originale nell’utilizzo di tutti i prodotti locali; Ó Balcão a Santarém, locale che ricorda un’antica taverna, dove lo chef Rodrigo Castelo esalta l’essenza della cucina Ribatejo, concentrandosi sulla difesa delle specie autoctone del fiume; SÁLA di João Sá a Lisbona in cui lo chef invita i commensali a scoprire sapori ispirati ai viaggi dei grandi esploratori portoghesi.

Tre i premi speciali. Premio Young Chef a Rita Magro, chef residente del ristorante Blind sotto la guida del pluripremiato Vitor Matos. Premio Servizio a Pedro Marques dello Yeatman di Vila Nova de Gaia a Porto.

Premio Sommelier a Leonel Nunes de Il Gallo d’Oro a Funchal.

Trentadue I Bib Gourmand (di cui 8 new entry) mentre sono 21 le novità tra i ristoranti “raccomandati” che salgono così a 96.

Anche due nuove stelle verdi: Malhadinha Nova (Albernoa), dove si difendono le tradizioni dell’Alentejo con un focus sull’economia circolare e Ó Balcão (Santarém).